Nell'era digitale di oggi, per non parlare poi del periodo particolare che stiamo attraversando, la maggior parte dei giovani trascorre tantissimo tempo online piuttosto che interagire con le persone faccia a faccia, e il cellulare è diventato una sorta di terzo braccio. Mai come adesso, pensare di frequentare un campo estivo può essere visto come un "recupero" di questo pezzo di vita reale che a tutti sta un po' "stretto" e in questo articolo capiremo come scegliere il campo che fa per noi.
É proprio vero che per capire di amare qualcosa bisogna sperimentare la sua assenza! E personalmente, ma anche per quanto avverto in giro, c'è un senso diffuso di nostalgia di contatto con la Natura...
La partecipazione a un campo estivo offre un'esperienza unica e preziosa che bambini e ragazzi non possono avere in casa. I due maggiori "plus" rispetto alla vita domestica sono: la mancanza di connessione ad internet e la profonda esperienza comunitaria e in natura.
"Il tempo lontano dallo schermo e la disintossicazione dagli schermi sono un enorme vantaggio del campo", ha spiegato Audrey Monke, esperto di campi estivi, blogger formatore e consulente per campi estivi, nonchè scrittore del libro "Happy Campers: 9 segreti del campo estivo per crescere bambini che diventano adulti in gamba".
"L'opportunità di avere più tempo faccia a faccia con gli altri aiuta bambini e ragazzi in molti modi", scrive Monke. "Impari davvero a capire le espressioni facciali delle persone, le loro emozioni e acquisisci importanti capacità comunicative che molti bambini non trovano in altri contesti".
Una ricerca dell'ACA (Associazione Americana Campus estivi) sugli esiti del campo mostra che l'invio di bambini e ragazzi al campo avvantaggia anche i loro genitori, concedendo loro una pausa dall'essere sempre connessi ai propri figli e dal sentirsi come se avessero sempre bisogno di monitorare i propri figli. I genitori devono conquistare la tranquillità di non poter rintracciare i propri figli costantemente, cosa che molti cosiddetti "genitori elicotteri" sono invece soliti fare costantemente oggi.
Uno studio condotto da uno studente laureato presso il College of Health dell'Università dello Utah ha scoperto che anche la maggior parte dei partecipanti ai campi estivi intervistati era concorde sul fatto che il campo fosse un'esperienza migliore senza telefoni cellulari. I partecipanti erano più in grado di incontrare persone e fare amicizia, e hanno apprezzato il non sentire la necessità di rispondere continuamente ai social media.
Una sintesi dello studio, pubblicata ad agosto sul World Leisure Journal, ha dichiarato: "Nella società di oggi, quasi tutti gli adolescenti hanno accesso a uno smartphone con connettività Internet e social media e quasi la metà riferisce un uso online quasi costante". Studi sull'uso dello smartphone hanno osservato associazioni con livelli aumentati di ansia, depressione e stress. Negli ultimi anni, gli adolescenti sono passati dal trascorrere il tempo libero con i coetanei di persona alle interazioni online, il che è stato collegato a sentimenti di solitudine.
Senza cellulari e social media come una costante distrazione, i giovani imparano a migliorare le proprie capacità comunicative e imparano ad essere in disaccordo in modo "tradizionale". Questo li aiuta a lungo termine e nel mondo del lavoro.
C'è un interesse crescente su quali siano le competenze che la new economy richiederà agli attuali bambini della Generazione Z. Poichè, come ho già scritto più volte, siamo tutti d'accordo che la maggior parte dei lavori che faranno i nostri figli oggi non esiste ancora, la cosa più importante che dobbiamo fare è aiutarli a sviluppare le loro competenze e i loro talenti personali: insomma, ciò che li rende unici. Un campo estivo è di per sè un'occasione per sviluppare le capacità di interazione e comunicazione e l'intelligenza emotiva e sociale.
Cinque aspetti che non dovrebbero mai mancare in un buon campo estivo:
Permettere ai partecipanti di prendere da sè le decisioni (e assumerne le conseguenze), a partire dalle cose più semplici, come scegliere gli abiti da indossare e cosa mangiare, a quelle via via più complesse, che andranno modulate chiaramente in base all'età e al gruppo dei partecipanti.
Proibire l'utilizzo degli smartphone e di altri dispositivi elettronici.
Far svolgere ai partecipanti le faccende domestiche, a livelli di difficoltà che dipendano dalle età: rifarsi il letto, preparare il cibo, lavare i piatti, pulire spazi privati o comuni... I genitori spesso pensano che i loro figli non siano pronti per le faccende domestiche o per una nuova responsabilità. Perciò molte volte i bambini/ragazzi non hanno la possibilità di sperimentarsi in questo. Il campo da loro questa opportunità.
Prevedere nel programma educativo attività condotte da esperti e specialisti, e non da tutor improvvisati, che lavorino sulle emozioni, sul processo decisionale e sul pensiero creativo.
Trovarsi in un ambiente naturale, che permette ai partecipanti di godere di un sano senso di meraviglia e avventura, affrontare sfide "reali", come dormire all'aperto, orientarsi ad occhi bendati o con le stelle, accendere un fuoco... In questo modo vengono messi in gioco cervello rettiliano, sistema limbico e neocorteccia, permettendo un apprendimento reale e significativo, che trasforma la persona a lungo termine, cosa che è resa possibile solamente attraverso un'esperienza totalizzante, in prima persona e immersiva.
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